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Mani in pasta 3° corso
"La difficile arte del fare la sfoglia...Terza Puntata"
Con il 3° corso di ottobre si è conclusa la prima edizione di “MANI IN PASTA” 2011 organizzata da Artistigando.
Angela, Daniela, Erika, Francesca B., Francesca D., Giorgio, Giulia, Marisa, Roberta, Simone, Ursula e Veronica, partecipanti del 3° corso hanno terminato questa esperienza imparando a tirare la sfoglia con il mattarello e ricavandone non solo tagliatelle, farfalle o taglioline ma anche... maccheroni al pettine, sempre sotto l'occhio vigile e competente delle nostre due insegnanti ANTONIETTA E MARIA che continueremo a ringraziare per la disponibilità, simpatia e la grande pazienza.
Che sia stato Marco Polo al ritorno dalla Cina nel 1295 ad aver introdotto in Occidente la pasta è solo una leggenda. Tale leggenda è nata negli Stati Uniti sul Marconi Journal (pubblicato da una associazione di industriali con lo scopo di rendere la pasta familiare ai consumatori Americani e favorita dai circoli governativi impegnati a sostenere la coltivazione del grano duro.
A voler cercare le origini della pasta (impasto), si va molto lontano nel tempo. Anche se chiamata con altri nomi, si può tornare indietro fin quasi all'età neolitica (circa 8000 a.C.), quando l'uomo cominciò la coltivazione dei cereali che ben presto imparò a macinarli, a impastare le farine con acqua e cuocere o seccare al sole quanto ottenuto per poterlo conservare a lungo. La pasta è infatti un cibo universale di cui si trovano tracce storiche in tutto il continente euroasiatico e acquisisce una posizione particolarmente importante in Italia e in Cina.
Pertanto chi fu il nome dell'illuminata/o che impastò per la prima volta tirando la “SFOGLIA”e trasformandola in spaghetti o maccheroni SI PERDE NELLA NOTTE DEI TEMPI . Infatti
« Chi mai fosse tra i ghiottoni
L'inventor dei maccheroni
Vi son dispute infinite
Né decisa è ancor la lite »
(G. Columbro, Le muse familiari, in «Molini d'Italia», n. 4, 1984)
La testimonianza più antica, comunque è databile intorno ai 4000 anni fa, è data da un piatto di spaghetti di miglio rinvenuti nel nord-
L'invenzione cinese viene tuttavia considerata indipendente da quella occidentale perché all'epoca i cinesi non conoscevano il frumento, caratteristico delle produzioni europee e arabe.
In verità possiamo trovare tracce di paste alimentari già tra gli Etruschi, Arabi, Greci e Romani.
Chiara la testimonianza per gli Etruschi fatta a CERVETERI (Lazio) dalla tomba della Grotta Bella, risalente al IV secolo a.C., dove alcuni rilievi hanno rilevato degli strumenti ancora oggi in uso per la produzione casalinga della pasta come “spianatoia”, “mattarello” e “rotella per tagliare” (sprunèla per noi bolognesi).
Come si legge è da migliaia di anni che “s'impasta e si tira la sfoglia” poi viene trasformata, con tanta fantasia dagli abitanti della nostra terra
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Un campione di tagliatella in oro (o dorata) è esposta in bacheca presso la Camera di Commercio di Bologna dove l'Accademia Italiana della Cucina depositò sia la ricetta che la misura della vera tagliatella di Bologna stabilita in 8 millimetri di larghezza pari alla 12.270 parte della Torre degli Asinelli.
Possiamo lasciare che tutta questa storia vada perduta? Non sia mai e la dimostrazione è l'interesse e la grande partecipazione dimostrata all'iniziativa “MANI IN PASTA” dove tutti i partecipanti, donne, uomini e ragazzi del ventunesimo secolo dopo Cristo hanno confermato impegnandosi con entusiasmo ad imparare e trasmettere l'arte alle generazioni future.
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