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Mani in pasta 2° corso
"La difficile arte del fare la sfoglia...Seconda Puntata"
Anche il 2° corso di “MANI IN PASTA” è finito. Tre martedì sono volati e Alfredo, Antonietta, Davide, Francesco, Maria Cristina, Laura M, Laura O., Rosa e Samuele (la nostra mascotte di 12 anni), hanno imparato la tecnica del “fare la sfoglia con il mattarello” dalle nostre due bravissime insegnanti Maria e Antonietta, che, con pazienza, hanno spiegato nei minimi particolari la tecnica e hanno aiutato non solo a tirare la sfoglia, ma anche a ricavarne con fantasia tanti formati, oltre a indicare come condirli in modo appetitoso. I partecipanti, maschi e femmine, si sono sicuramente divertiti. Forse ci ripetiamo, ma se si sceglie di seguire questo tipo di corsi, lo si fa sempre con piacere. Le nostre nonne, invece, erano “obbligate” ad imparare già a 12/13 anni a “tirare la sfoglia”, perché faceva parte della cultura famigliare e rispondeva a una necessità immediata. Per le nostre nonne non c'era scelta: il “tirare” la sfoglia o adempiere ad altre faccende domestiche era un obbligo poiché la scuola era riservata a pochi e comunque al massimo era appannaggio dei fratelli maschi. Se si nasceva femmine, nella maggioranza delle nostre famiglie, non si aveva bisogno di “saper leggere o scrivere”, ma saper fare la sfoglia era indispensabile. Ricordo che mia nonna, ogni volta che c’era da leggere o firmare, si impegnava molto precisando con orgoglio misto a modestia che lei era arrivata fino alla 5° elementare, obiettivo che non tutte le donne della sua generazione avevano raggiunto.
Ho chiesto ad Alfredo, Antonietta, Davide, Francesco, Maria Cristina, Laura M, Laura O., Rosa e Samuele, di scrivere 10/20 righe, motivando perché avessero deciso di imparare a fare la sfoglia con il mattarello. Le risposte che ho ricevuto, meritano di essere in sintesi riportate:
1. Ho deciso di partecipare a questo corso perché l'ho trovato controcorrente. Di sera trovi corsi in palestra, in piscina, step.... Fare fatica, sudare per scaricare la tensione e lo stress della giornata di lavoro e poi correre a casa buttandoti nel frigorifero e portare rapidamente in tavola quello che trovi o, meglio, quello che ti sei ricordato di comprare. Imparare invece a fare la sfoglia, anche se considerata “arte” superata, e gustarti quel che hai fatto con le tue mani, è una soddisfazione impagabile che ti distrae e rilassa.
2. Ho voluto iscrivermi a questo corso non solo perché amo cucinare, ma per imparare sempre più gli usi e i costumi di una regione in cui vivo da 16 anni e potere finalmente socializzare le mie tagliatelle con la vicina, che ho visto fare la sfoglia tante volte, mangiando poi insieme quanto preparato.
3. Ho deciso di partecipare a questo corso per due motivi: uno sentimentale, poiché mamma ha sempre fatto la “sfoglia” e volevo sorprenderla; poi, per l'orgoglio di mantenere una tradizione di famiglia.
4. Rallentare i ritmi nevrotici di vita, prendersi cura di sé, assecondare i nostri gusti, mantenere vivo “il fai da te”, siano le tagliatelle, il pane, i dolci o i detersivi, superando i pregiudizi e sfidando il conformismo e il consumismo. Dobbiamo evitare di “perdere” questi principi e imparare a “condividerli”.
5. Perché iscrivermi? Primo perché, pur essendo di queste zone e aver mangiato le tagliatelle della mamma tutte le domeniche, non ho mai messo le “mani in pasta”. C'era lei … Poi ho pensato che “questa tradizione va conservata per poterla tramandare a figli e nipoti”. Spero che vi siano altri corsi per imparare sempre più.
6. L’iscrizione a questo corso è scattata perché ho la convinzione che dentro di noi deve restare un pezzetto della storia e delle abitudini delle nostre radici da poter continuare a trasmettere. L’evoluzione avvenuta negli uomini e donne di oggi rispetto a 50 anni fa ha portato anche a una intercambiabilità dei ruoli e questo impegna entrambi. Se si vuole conservare le radici bisogna “imparare” per poter trasmettere all'infinito. Ho riportato le motivazioni che alcuni partecipanti, uomini e donne, mi hanno portato al termine del 2° corso MANI IN PASTA, tutte condivisibili. Lascio a voi distinguere nelle risposte il “genere” maschietto o femminuccia. Ringrazio tutti per la simpatia e l'allegria portata, oltre alla grande “pazienza” delle insegnanti Antonietta e Maria infaticabili nell'insegnare le tecniche d'impasto e utilizzo del mattarello.
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